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Educare alle differenze, primo incontro nazionale a Roma per il contrasto alle discriminazioni nelle scuole

Da Team Scosse
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romanotizieIl dottor Tullio Bonelli: “Un confronto costruttivo in un clima collaborativo”
“Educare alle differenze”: il primo meeting nazionale a Roma ha riscosso un successo oltre le previsioni, in un clima di grande partecipazione e di scambio di esperienze. Erano presenti circa 200 gruppi ed associazioni, provenienti da tutto il territorio nazionale, raggruppate in 7 tavoli di lavoro. Sono state presentate idee e progetti provenienti da varie realtà, con l’obiettivo di trovare punti in comune e sinergie per il contrasto di ogni tipo di discriminazione.

L’Associazione Nazionale Anddos ha presentato il proprio lavoro, con il dottor Tullio Bonelli, psicologo sociale – psicoterapeuta, sottolineando alcuni punti che ritiene importanti per il supporto ed il rispetto delle identità LGBTI: gli stereotipi ed i pregiudizi come conoscenza semplificata della realtà, il contrasto del linguaggio discriminatorio e la violenza verbale, la conoscenza reciproca come contrasto alla paura del nuovo, la coerenza nei pensieri e nelle azioni della comunità LGBTI come fattore di cambiamento delle opinioni dei gruppi discriminanti, l’importanza di trovare degli scopi comuni tra comunità LGBTI e altri gruppi della società civile, comprese le componenti discriminanti.

“Le esperienze portate dalle comunità non LGBTI sono state molto simili a quelle che giornalmente vivono le persone della nostra associazione – sottolinea il dottor Tullio Bonelli dell’Associazione Nazionale ANDDOS – cosi come simili sono state le proposte per favorire l’inclusione sociale. Per citarne solo alcune tra le più importanti e condivise: formazione e sensibilizzazione dei docenti nelle scuole sul tema delle discriminazioni e del linguaggio discriminatorio, costituzione di osservatori che registrino il fenomeno dell’inclusione o esclusione delle minoranze, necessità di fare rete e condividere le esperienze in un clima collaborativo. Per Anddos è stato molto importante partecipare non solo per la condivisione dei nostri lavori ma, soprattutto, per ascoltare e confrontarci con chi sta vivendo esperienze simili. Questo ha già fatto scaturire nuove consapevolezze, nuove idee ed azioni da sviluppare insieme e con un obiettivo comune: contrastare ogni tipo di discriminazione sociale e favorire l’inclusione positiva di ogni persona”.

Marco Tosarello

pubblicato il 23/09/2014 su http://goo.gl/0fHJFp

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