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Scosse al Senato della Repubblica

Da Team Scosse
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Scosse in Senato

Oggi 2 dicembre l’associazione SCOSSE è stata invitata in audizione alla Commissione Femminicidi e violenza di genere del Senato per raccontare la propria esperienza nell’ambito della prevenzione della violenza maschile contro le donne.

Abbiamo presentato il lavoro che da dieci anni svolgiamo nella scuola pubblica, spazio imprescindibile per la formazione di una cittadinanza democratica, plurale, laica e aperta a ogni differenza e anche un dossier con le nostre memorie e con le nostre raccomandazioni per la Commissione.

Raccomandazioni a partire dalla nostra esperienza:

  1. Occorrono innanzitutto politiche per un avanzamento culturale e un piano di comunicazione pubblica che dia fiducia, credibilità e valore, all’educazione di genere e alle differenze e che ne spieghi gli obiettivi e le azioni con chiarezza e forza. Contrastando attivamente tutte le iniziative, dentro e fuori le scuole, che mirano a impedire l’educazione di genere, rivendicandone il carattere profondamente democratico e costituzionale di questa.

  2. La prevenzione è uno degli ambiti in cui il Piano antiviolenza 2017-2020 ha mostrato più fragilità: tante azioni previste, pochi soldi allocati rispetto alla programmazione e implementazione insufficiente, come evidenziato nel recentissimo rapporto Tra retorica e realtà. Dati e proposte sul sistema antiviolenza in Italia. Edizione 2020 di ActionAid. È assolutamente necessario che il nostro Paese investa molto di più e bene sulla prevenzione, non solo in termini economici ma di impegno politico e culturale strutturato e continuativo.

  3. Non può esserci prevenzione dei femminicidi nel nostro Paese senza un piano strutturato, stabile e ramificato di intervento nel settore educativo, a ogni suo livello. Occorre una visione strategica e atti governativi capaci di innescare e incentivare un circolo virtuoso di scambio e crescita costante tra sistema scolastico, formazione docenti, insegnamento e ricerca universitaria, dialogo con il terzo settore e gli altri servizi del sistema antiviolenza in Italia.

  4. Nel sistema della formazione, è necessario sostenere sulla prevenzione della violenza e sul contrasto agli stereotipi un approccio trasversale alle discipline e garantire un’offerta formativa strutturata e obbligatoria e non discrezionale.

  5. L’Organizzazione mondiale della sanità, in un documento del 7 aprile 2020, ha ribadito che la violenza di genere continua a rappresentare la maggiore minaccia alla salute pubblica globale, anche in periodo di emergenza. I dati diffusi in queste settimane dal Rapporto Eures mostrano quanto pandemia e lockdown abbiano contribuito ad aumentare in Italia o femminicidi e le violenze di genere perpetrate soprattutto in famiglia. La prevenzione è ancora più importante oggi, dunque, durante questa straordinaria fase di emergenza sanitaria e sociale. Si invita la Commissione a chiedere al Parlamento un aumento considerevole delle risorse nella Legge di Bilancio in discussione in queste settimane per il sistema nazionale antiviolenza e maggiori trasferimenti agli Enti locali per sostenere le reti territoriali di prevenzione e contrasto alla violenza di genere.

  6. Auspichiamo al più presto l’approvazione definitiva della Legge sull’Omotransfobia, un passo avanti per la prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla disabilità.

  7. Sosteniamo la proposta di legge contenente Disposizioni per la promozione della diversità e dell’inclusione nei libri scolastici nonché istituzione di un osservatorio nazionale, e ogni azione volta a promuovere il superamento degli stereotipi di genere e e di contrasto dei pregiudizi e degli stereotipi di genere, nonché di quelli relativi alla cultura, all’etnia e all’abilità, valorizzando le differenze nel settore dei libri di testo scolastici e nell’editoria per infanzia e ragazzi, anche attraverso percorsi mirati di formazione.

  8. Auspichiamo che si possa svolgere una nuova audizione tra 6 mesi, per proseguire il confronto ed essere aggiornate sulle iniziative che la Commissione ha intrapreso, a partire dalle considerazioni e dalle proposte che vi abbiamo illustrato.

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